La pensione, così come la busta paga, viene considerata qualcosa dotata di “sacralità” vera e propria, ma che allo stesso tempo ha portato gli ultimi governi ad adottare politiche mai del tutto considerate eque da qualche forma di lavoratori e lavoratrici, in particole le donne spesso sono portate a diverse forme di iniquità, e per questo la condizione lavorativa è stata soggetto di rivalutazioni varie, come l’adozione di Opzione Donna, chiamato anche Regime Donna, anche se alcuni dettagli possono portare addirittura alla revoca della pensione.
Comunicato INPS: queste donne rischiano la revoca della pensione, ecco chi
Opzione Donna è stato adottato come regime di pensione anticipata alternativa a quella tradizionale, e di recente dopo la versione “sperimentale” ottenibile nel 2022, è stato confermato con alcune modifiche anche nel 2023, anche se i requisiti sono abbastanza stringenti.
Un recente comunicato INPS ha infatti reso maggiormente chiari i requisiti necessari, di fatto provocando la rivalutazione da parte di chi aveva già avviato una pratica di domanda di questo regime di pensione.
Per ottenere Opzione Donna è necessario che le lavoratrici abbiano maturato entro il 31 dicembre 2022, hanno una forma di anzianità contributiva pari o superiore a 35 anni e un’età anagrafica di almeno 60 anni ridotta di un anno per figlio, nel limite massimo di due anni.
Sono però previsti alcuni requisiti ulteriori, aggiuntivi: la richiedente dovrà essere inquadrata ufficialmente come caregiver, ossia una figura che si prende cura delle necessità primarie il coniuge o la parte dell’unione civile o un parente di primo grado che risulti convivente con una condizione di handicap da rendere necessaria l’assistenza.
Alternativamente la richiedente deve poter dimostrare di essere in possesso di una forma di invalidità di almeno il 74 % oppure essere lavoratrici dipendenti o licenziate da imprese.
Sono proprio questi i requisiti da attenzionare in particolare e che possono portare ad una domanda non accolta.
Va anche ricordato che il primo assegno di pensione viene erogato alle lavoratrici dipendenti, 12 mesi dopo la maturazione dei requisiti richiesti, per le autonome sono 18 mesi.