Età pensionabile 2024, è ufficiale: ecco cosa ha deciso l’INPS

Il concetto di pensione costituisce un argomento a dir poco delicato in una realtà come quella italiana, da sempre alle prese con problematiche “legali” ma anche unite ad una situazione demografica che per molti non è più compatibile con l’attuale sistema di welfare. L’età pensionabile corrisponde ad una forma di “valore”, condiviso da altre realtà d’Europa, che porta l’età anagrafica minima, concettutalmente parlando, necessaria per poter chiedere legalmente l’abbandono del mondo del lavoro in condizioni accettabili dal punto di vista contributivo.

Età pensionabile 2024, è ufficiale: ecco cosa ha deciso l’INPS

Corrisponde ad un termine impiegato dallo stato per comprendere quando un cittadino può andare in pensione, senza considerare gli oramai sempre più diffusi sistemi di pensionamento anticipato che spesso sono considerati migliori e più convenienti, oltre che necessari in vista di un età pensionabile sempre più elevata.

La speranza di vita, la situazione lavorativa ed altri fattori in Italia hanno portato ad  un innalzamento di questo termine che da qualche anno si è stabilizzato a 67 anni: fino al 2017 vi era una sensibile distinzione di questo limite tra uomini e donne, ma anche tra categorie di lavoratori dipendenti o autonomi, ma dal 2019 è richieso il requisito di 67 anni di età anagrafica, con almeno 20 anni di contributi per tutti, indifferentemente da queste categorizzazioni.

Le varie forme di pensione concepite servono anche a garantire una forma di “ricambio” generazionale non troppo penalizzante, almeno in teoria, per il sistema lavorativo nostrano.

La Circolare numero 28/2022 dell’INPS ha ufficializzato l’età pensionabile inerente a 67 anni di età anagrafica per la pensione di vecchiaia fino al 2024 e 42 anni e 10 mesi (41 e 10 mesi per le donne) di contributi fino al 2026, e fino al 2024 l’età pensionabile non sarà “modificata” dall’attuale importo di 67 anni.

Ciò richiederà per forza di cose qualche altro anno di sacrificio almeno fino al 2026 per tutte le categorie, anno in cui prevedibilmente andrà a sostituirsi il sistema.

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