Quale acqua usare per innaffiare le piante grasse? Ecco la risposta

Il nome di “pianta grassa” fa venire in mente alla maggior parte di noi il tradizionale cactus, o comunque una qualsiasi forma di pianta che ha “rinunciato” alle foglie nel corso della propria evoluzione, sostituendole con delle spine, che disperdono poca acqua ed allo stesso tempo possono offrire una protezione vera e propria. In realtà il nome “pianta grassa” non è corretto, o almeno non fa riferimento solo a questa tipologia di vegetali, ma le piante grasse costituiscono un compendio di piante che sicuramente  condivide una minore necessità di approvvigionarsi d’acqua. In “cattività” le piante  grasse necessitano ccomunque di un apporto costante, seppur minore rispetto ad altre varianti, ma in quale quantità bisogna innaffiare queste piante?

Non esiste una risposta unica, in quanto le sotto varianti sono molte, e quasi sempre si tratta di apporti limitati.

Bisogna conoscere sufficientemente bene la propria pianta  grassa per comprenderne le necessità.

Piante grasse: come innaffiare?

Il nome pianta grassa è vincolante, e non descrive al meglio tutte le tipologie: più corretto è il termine di pianta succulenta, che  indica tutte le varietà che nel corso dei millenni si sono prodigate a conservare quantità d’acqua all’interno della propria struttura, fusto o foglio che siano, indifferentemente dalla presenza di spine o simili, le piante grasse e succulente sono le medesime.

Quasi sempre infatti l’habitat naturale corrisponde ad uno arido, dalle scarse precipitazioni, ma una volta acquistate o coltivate  queste piante bisogna ricordarsi comunque di innaffiare.

Infatti è da sfatare assolutamente il “mito” che vede le piante grasse non bisognose di innaffiatura, restano piante, e come talii necessitano di questo elemento che però è assolutamente necessario in condizioni generali più rade, in linea di massima si innaffia una pianta grassa in vaso 1 volta al mese, oppure ogni 25 / 30 giorni circa.

Vanno tenuti in considerazione altri aspetti, come la tipologia di dimensione del vaso e della presenza del terreno più o meno drenante: in estate infatti l’apporto può essere maggiore soprattutto se le ore di luce diretta sono superiori alle 8, per questo motivo è sempre buona idea provvedere con l’innaffiatura il mattino presto quando il sole non è ancora alto, oppure alla fine della giornata di sole, ossia al tramonto, così da evitare quanto possibile l’evaporazione.

In inverno è sufficiente una volta ogni 20 / 25 giorni, ricordando di mantenere la pianta lontano dalle correnti, al chiuso quando fa molto freddo.

Decisamente una buona idea risulta essere innaffiare solo il terreno, senza “toccare” la pianta che in condizioni estreme potrebbe marcire.

piante grasse per la camera innaffiare

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