Hai conservato questa peseta? Ecco quanto puoi guadagnare

La storia della monetazione europea è stata indiscutibilmente modificata poco dopo l’inizio del nuovo secolo, in particolare a partiree dal 2002, anno in cui l’euro è divenuto la valuta ufficiale delle nazioni europee occidentali, coinvolgendo le varie nazioni come anche la  Spagna, che a lungo ha fatto ricorso alla peseta, una forma “modernizzata” del “peso”, una delle valute più antiche in senso assoluto.

La peseta come la lira, il franco, il marco e tutte le emissioni passate hanno fatto parte della storia della penisola iberica per svariati secoli prima di “andare in pensione” con il 2002, come in Italia e in tutte le altre nazioni “principali” dell’eurozona.

La valuta spagnola può essere considerata ancora oggi un “cimelio” storico ma anche un fattore collezionistico importante, in quanto come per altre realtà, le monete rispecchiano a lungo i cambiamenti sociali, economici e politici.

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La peseta è nata in contesti non troppo diversi dalla lira, in quanto “figlia” dello sviluppo dei paesi e delle nazioni come li conosciamo oggi.

Nella seconda metà dell’Ottocento infatti la valuta è stata concepita con il paese iberico in prossimità di entrare nella forma di unità monetaria considerata “ispiratrice” dell’euro ossia l’Unione monetaria latina, che prevedeva la possibilità di utilizzare in maniera comunque diversa rispetto alla valuta unica oggi adottata.

La Spagna ha adottato il peso nel 1868, sostituendo lo scudo e ne ha fatto ricorso in tantissime forme fino al 2002.

Nel corso dei decenni la Spagna ha attraversato guerre, una guerra civile ed una forma di governo di tipo fascista con Francisco Franco, prima di attraversare un processo di democratizzazione a partire dal 1975, diventando l’odierna forma di democrazia basata sulla monarchia parlamentare.

In tutto questo, le emissioni interessanti sono parecchie e non caso tra le più ricercate quelle che sono state sviluppate per pochi anni e quindi per poco tempo, come le monete da 5 peseta create in nichel, una lega “moderna” ai tempi ma estremamente costosa per la Spagna franchista.

Per questo motivo le emissioni create a cavallo degli anni 40 e 50 sono considerabili molto rare, proprio perchè la zecca centrale ne dismise la creazione e la diffusione, oggi valgono centinaia di euro se perfettamente conservate.

Le più rare sono quelle dei primi anni 50, che sono riconoscibili dal volto di Franco di profilo, mentre sull’altro lato è presente lo stemma reale con la definizione letteraria di Cinco pesetas.

Un esemplare del 1951 vale fino a 900 euro, quasi il doppio è possibile guadagnare da un esemplare in perfetto stato, venduto all’asta.

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