200 Lire di valore: ecco quali sono quelle più rare

La lira italiana ha fatto parte della vita dei cittadini del Bel Paese fin dagli inizi dell’Ottocento, più o meno da quando sono state concepite le prime forme di stati moderni, e tra le valute più conosciute e diffuse delle ultime decadi del 900 spicca sicuramente la 200 lire, che ha una storia particolare.

La 200 lire infatti non corrisponde ad una “continuazione” di valute dallo stesso valore ma più antiche, mentre può considerarsi un vera e propria “invenzione”, anzi una necessità, del novecento, sviluppata in forma monetaria a partire dagli anni 80.

Ancora oggi le 200 lire non sono così rare, anzi il loro aspetto dorato è inconfondibilmente riconosocibile ancora oggi. Ma quanto possono valere?

Quali sono le 200 lire di maggior valore?

La 200 lire è nata in un anno specifico, parte di un contesto ancora più definito: il 1977, nell’ambito di una fase economica piuttosto “svalutante” della lira che ha visto la perdita progressiva del potere d’acquisto di svariate monete e banconote. Il governo Italiano ha provveduto con rivalorizzare vecchi tagli e di concepirne di nuovi.

La forma più tradizionale della 200 lire è per l’appunto la Lavoro concepita dal 1977 fino al 2001, quindi per tutto l’arco temporale “finale” della lira, ed il nome è intuibile dall’ingranaggio che contorna il lato con il valore nominale con un grande 200, in basso è presente l’anno di coniatura.

Tutte le 200 lire sono state coniate in Bronzital, una particolare lega di bronzo composta da Rame e Alluminio, con l’aggiunta di Nichel, una lega di produzione italiana utilizzata anche per altre emissioni, ad esempio per la parte interna delle 500 lire bimetalliche, quasi contemporanee in tutto e per tutto alle 200 lire.

L’altro lato della moneta nella versione Lavoro evidenzia una testa femminile di profilo, con intorno il “contorno” della Repubblica Italiana.

Rispetto a tantissime altre monete, le più interessanti non sono le 200 lire commemorative ma versioni “particolari” della lavoro, ad esempio gli errori di conio, uno su tutti, quello corrispettivo ad alcuni esemplari datati 1978, denominati Mezzaluna in quanto sul collo della donna ritratta è presente piccola mezzaluna, una forma di “sbaffo” che fa parte di un errore durante la coniatura.

Questo dettaglio fa valere un esemplare Mezzaluna da 50 fino a 300 euro, a seconda delle condizioni.

Nel 1979 invece alcuni esemplari noti come le Testa pelata sono stati considerati rapidamente altrettanto rari, come intuibile dal nome si tratta di alcuni pezzi che riportano una sezione della testa della donna senza capelli nella zona a in alto, il valore parte  da 80 euro fino a 200 euro.

La più rara resta però la versione di Prova del 1977, identica a tutte le altre, a differenza della piccola scritta Prova in uno dei lati.

Questo esemplare vale da 600 fino a 2000 euro.

200 lire

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