Allerta inflazione: ecco cosa potrebbe succedere nei prossimi mesi

Tra i numerosissimi elementi che compongono la narrazione quotidiana e che coinvolgono un contesto complesso come quello economico / finanziario, prevale il concetto di inflazione, che pur avendo un significato specifico, risulta difficile ispezionarne le vere basi che sono riconosciute come causa.

L’inflazione non è di per se qualcosa di “negativo” in quanto in linea di massima corrisponde ad un valore che viene tenuto sottto controllo ed è parte normale di una economia attiva, che può coinvolgere anche in maniera  positiva una nazione o un gruppo di stati.

In questo inizio di 2023 è in corso una generalizzata allerta inflazione che coinvolge i paesi europei ma anche realtà come gli Stati Uniti. Cosa potrebbe succedere nei prossimi mesi?

Inflazione in aumento: ecco le cause e cosa succederà nei prossimi mesi

Il termine inflazione definisce una crescita generalizzata e continuativa dei prezzi nel tempo, condizione che non si applica ad un singolo bene ma che generalmente coinvolge un ampio compendio di risorse e servizi. Viene però spesso menzionata in modo “negativo” in quanto causa il progressivo calo di valore e potere d’acquisto di una valuta.

I fattori principali che causano l’inflazione sono molti, non sempre rilevabili, ma in alcuni casi anche “legati”, come un eccessivo squilibrio tra domanda e offerta di un bene, una geneerale la sfiducia verso una condizione economica, ma molto spesso tutto ciò è anche legato ad una situazione particolare che funge da “scossone” per l’economia (come ad esempio un conflitto di portata internazionale).

E’ probabilmente una condizione provocata da più fattori ad influenzare l’inflazione al rialzo in Italia, così come nel resto d’Europa, che ha superato durante la seconda  metà dello scorso anno, secondo dati ISTAT, il 12 %. Quando si fa riferimento a percentuali queste sono calcolate in riferimento all’anno in corso, in corrispondenza ai valori dell’anno prima. Per fare un esempio i valori di inflazione di maggio 2023 sono di poco superiori al 7 %,  quindi in linea di massima è stato rilevato un livello in percentuale più alto del 7 % rispetto ai valori di maggio 2022.

Sono gli stati a dover per forza di cose sviluppare soluzioni a medio – lungo termine per rallentare l’inflazione, ad esempio sviluppando bonus, aumentando i tassi di interesse sui mutui e sugli investimenti o qualsiasi altra soluzione pratica che migliori il livello di consumi.

Ad oggi comunque i livelli sono come accennato minori rispetto allo scorso anno: nella seconda metà del 2023 tuttavia potrebbe palesarsi un nuovo sostanziale incremento in tal senso

Infatti l’inflazione, su livelli minori di quelli menzionati è positiva, in quanto incentiva i mercati e migliora l’economia, anche se non tutti concordano su quale  dovrebbe essere il “valore ideale”, generalmente tra il 2 % ed il 3 %.

Inflazione

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