Come e quando innaffiare le orchidee: ecco la guida definitiva

Innaffiare le orchidee nel modo giusto è un’operazione molto importante, perché spesso la non fioritura o la morte di queste piante è dovuta proprio dalla mancanza o dall’apporto eccessivo di acqua. Troppa umidità nel terriccio e l’acqua che si stagna nel sottovaso possono aumentare le possibilità dell’insorgere di malattie fungine, spesso letali per la pianta. Anche le gocce d’acqua persistenti sulle foglie possono favorire lo sviluppo di spore. Al contrario la mancanza di acqua rende rugose le foglie e secca le radici. Le orchidee inoltre assorbono l’umidità anche dalle foglie ed è quindi importante avere cura che ci sia una certa umidità nell’ambiente.

Come e quando innaffiare le orchidee: ecco la guida definitiva

Questi fiori non crescono in un tradizionale terriccio ma in una particolare miscela di torba e corteccia o altri materiali inerti. Gli interventi di innaffiatura servono per far immagazzinare umidità nella torba e anche nella corteccia, che la trattengono in modo semplice.

Il modo più efficace per bagnare queste piante è quello di immergerle in modo delicato in un lavandino o in una bacinella pieni di acqua per metà cioè fino a bagnare tutto il terreno in modo omogeneo ma senza che venga colpita dall’acqua il resto della pianta.

Vanno lasciate così per circa 20 minuti in modo che corteccia e torba accumulino bene l’acqua di cui hanno bisogno. Quindi vanno tolte dall’acqua e i vasi devono scolare per mezz’ora, prima di riporli nel sottovaso. E’ fondamentale non lasciare acqua nel sottovaso, perchè provoca marciumi nelle radici, che si notano quando queste ultime iniziano a cambiare colore diventando più scure.

Le esigenze d’acqua cambiano a seconda delle stagioni e delle temperature. In generale bisogna ripetere questa operazione 1 volta alla settimana in primavera, 2 massimo 3 volte alla settimana in estate a seconda del caldo, 1 volta alla settimana in autunno e circa 10 giorni in inverno.

E’ anche importante osservare le orchidee per cogliere eventuali segnali di mancanza di acqua. Il substrato non deve essere totalmente secco e le radici devono essere verdi: se tendono all’argenteo hanno bisogno di acqua, per capirlo si può anche tastare il terreno con un dito per capire se è troppo secco.

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Giornalista pubblicista dal 2016 da sempre appassionato soprattutto di calcio e dello sport in genere. Non disdegno di impegnarmi anche in altri argomenti, perchè si è giornalisti a 360 gradi.

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