Le lire italiane costituiscono oggi una delle valute maggiormente apprezzate dal punto di vista collezionistico e storico, anche se sono passati “solo” 20 anni dall’arrivo dell’euro che di fatto ha “mandato in pensione” la storica lira nostrana. Tra le monete più comuni della seconda metà del Novecento è sicuramente menzionabile la 20 lire, che ha avuto una importante diffusione per buona parte di questi decenni.
20 Lire rare: se trovi questa moneta diventi ricco all’istante, ecco quale
La 20 lire è stata a lungo una forma di moneta realizzata in leghe importanti come oro ed argento, in quanto fino all’inizio del secolo scorso corrispondeva ad un importante potere d’acquisto, mentre con la “nuova” lira del dopoguerra, deprezzata e portata su valori più bassi, ha visto la propria gestione e diffusione affermarsi maggiormente.
La più famosa è sicuramente la Quercia creata in una lega comune conosciuta come bronzital, che conferisce a queste monete un aspetto vagamente dorato (la stessa lega è stata usata anche per la 200 lire e la parte interna delle 500 lire bimetalliche).
La 20 lire Quercia, così chiamata per il riconoscibile ramo di quercia, è stata coniata dal 1956 al 1959, per poi vedersi interrompere la produzione per quasi 10 anni, con la seconda versione che è stata invece coniata dal 1968 al 1999.
Gli esemplari degli anni 50 pur avendo la stessa raffigurazione di quelli successivi sono più rari e sono riconoscibili dal contorno rigato, che invece è liscio per le versioni successive.
Anche la 20 lire ha le proprie versioni rare, come le monete del 1956 che seppur per ragioni sconosciute furono fuse negli anni successivi, eccezion fatta per pochi esemplari, destinati agli operatori della Zecca di Roma. Questi esemplari recano una “p” come da immagine, sotto l’anno 1956, che possono valere fino a 1200 euro.
Nel 1968 la produzione è stata riavviata ed alcuni rarissimi esemplari di quell’anno definiti di “prova” sono oggi ricercatissimi: il valore supera i 500 euro e può toccare i 1000 euro.