Il mondo delle piante grasse è assolutamente uno dei più diffusi ed inflazionati nonchè inflazionati tra gli appassionati di giardinaggio, sia quelli di lunga data ma anche coloro che sono entrati da poco a “contatto” con questo universo. Anche se spesso si fa riferimento alle piante con le “spine”, le piante grasse costituiscono una famiglia di vegetali molto ampia che corrisponde a tutte le varianti in grado di immagazinare e trattenere grandi quantitativi di acqua. Specie come le aizoacee, euforbiacee e crasulacee sono solo alcune che compongono il gruppo in questione, anche se in alcuni casi le piante grasse possono diventare rosse. Ma perchè questo succede?
Piante grasse che diventano rosse: pazzesco, ecco il motivo
Come ogni forma di cambiamento estetico esercitato dai vegetali che ovviamente non possono “parlare”, il cambio di colore identifica una condizione specifica, tendenzialmente critica, legata all’ambiente ed alla condizione.
La pianta grassa può cambiare il proprio colore in rosso in corrispondenza di vari fattori, tendenti allo stress.
Tra le motivazioni più comuni vanno ricercate quelle inerenti alla temperatura: quasi tutte le piante grasse sono abituate a climi aridi, o comunque caldi e necessitano di un numero di sole sufficiente, almeno 4 ore al giorno, possibilmente luce naturale, ossia il sole. Il rosso può essere anche un sintomo di buona salute nel caso di alcune specie di pianta grassa.
Anche un’irrigazione eccessivamente generosa può portare a problemi evidenziati da un cambiamento cromatico, mentre se la pianta tende il proprio colore verso il grigio, ciò è un evidente segnale di stress climatico, ad esempio corrispondente ad un rinvaso troppo frequente oppure in caso di correnti d’aria troppo invasive.
Le piante grasse che cambiano colore non stanno morendo nella maggior parte dei casi possono essere “recuperate” senza problemi, magari provvedendo a mantenerle ad una temperatura non superiore ai 30 gradi e non inferiore ai 20 gradi centigradi.