Lo scorso decennio è stattao indiscutibilmente portatore di enormi cambiamenti economici, sociali nonchè legati alle risorse, con le criptovalute che hanno iniziato ad imporsi in modo “prepotente” a partire dai primi anni 2010. Nel corso delle ultime annate tantissime forme di queste risorse sono nate (ad oggi se ne contano circa 23 miila) ma inevitabilmente solo poche risultano essere interessanti. Nel 2023 l’interesse sembra essere globalmente ritornato per le crypto, anche se solo alcune sembrano realmente meritevoli di attenzione ed investimento.
Criptovalute in salita: ecco quali comprare per il 2023
Ethereum
Ethereum corrisponde alla seconda criptovaluta per applicazione, capitalizzazione e diffusione, subito dopo Bitcoin ma allo stesso tempo per alcuni risulta essere “l’eterna incompiuta” in quanto identifica un picco ma realmente mantenuto. Tuttavia questo è in parte dovuto alla struttura che è completamente “aperta” . Il picco è arrivato alcuni anni fa con un valore di oltre 4400 dollari (contro le poche centinaia di alcuni anni prima). In condizioni più recenti il valore si è dimezzato ma la nuova struttura adottata che ha cambiato il protocollo di trasferimento è stata favorita, e da circa 1200 euro medi di valore del 2022, il valore è rapidamente salito oltre i 1900 in poche settimane, facendo registrare un aumento di quasi il 50 % negli ultimi mesi.
Ripple
Anche Ripple fa parte delle criptovalute cadute un po’ in disuso da parte di molti investitori che sta rapidamente riguadagnando posizioni negli ultimi mesi. Si tratta di un protocollo e di un ecosistema che ancora oggi gode di una grande fiducia da parte di una non particolarmente ampia ma comunque significativa percentuale di investitori. Anche Ripple è particolarmente interessante perchè risulta avere una buona “tenuta” e difficilmente cala sotto una certa quantità di valore. Ripple ha avuto un ottimo ritorno di valore nei primi mesi del 2023, con oltre il 45 % di valore.
Bitcoin
Impossibile non citare Bitcoin che dopo un 2022 problematico, è ritornato ad essere il principale “simbolo” di riferimento tra le critpovalute. Da poco meno di 18 mila dollari, in pochi mesi questo è salito a 30 mila, e secondo molti potrebbe ritoccare il “tetto” raggiunto due anni fa di 69 mila dollari nei prossimi mesi.