Le ortensie sono un tipo di piante appartenente alla famiglia delle Hydrangeaceae e, in origine, erano diffuse soprattutto nelle regioni orientali dell’Asia e dell’Himalaya e in alcune zone delle Americhe. Oggi arricchiscono i giardini di tutta Europa grazie ai suoi grandi fiori colorati e anche in Italia sono molto coltivate, sono molto adatte pure per la coltivazione in vaso. Esistono circa 40 specie di queste piante, alcune si trovano sotto forma di arbusto, altre invece come rampicanti legnose.
Chi è alle prime armi con il giardinaggio si chiede se queste piante si potano, risponderemo nei seguenti paragrafi.
Le ortensie si potano? Ecco cosa dice l’esperto
Certo che le ortensie si potano e questa operazione va effettuata quando le piante hanno smesso di fiorire e stanno entrando nella fase vegetativa, quindi in autunno, oppure ad inizio primavera quando sta per terminare il riposo vegetativo. Questa operazione risulta pertanto utile sia per favorire lo sviluppo delle piante sia per modellare la forma dei fiori così come la struttura dell’arbusto stesso.
Anche potarle in vaso è molto importante, poiché proprio questo intervento permette di mantenere le piante in piena salute, prevenendo quindi la diffusione di infezioni e allo stesso tempo arginando uno sviluppo eccessivo e disordinato, che ne comprometterebbe inevitabilmente la crescita.
Come potarle
Potare queste piante non è assolutamente difficile ma c’è bisogno di munirsi dei giusti attrezzi come le cesoie. Il taglio deve essere effettuato sul ramo che è appena sfiorito dato che i fiori nascono sempre sui rami più giovani: in questo modo ci sarà lo spazio sufficiente per favorire la futura crescita. Logicamente è consigliabile tagliare anche ramoscelli rovinati, contorti e foglie appassite. Per evitare che le piante si rovinino durante questo intervento è importante sapere che il tipo di taglio deve essere netto e obliquo e mai sfilacciato o dritto; inoltre va eseguito appena al di sopra della penultima coppia di gemme.