Concettualmente siamo soliti utilizzare alcune parole in modo non corretto, quasi improprio, per definire operazioni comuni come il Bancomat. “Fare un bancomat” quasi sempre definisce l’utilizzo di una carta prepagata o altro oggetto simile in un ATM definito spesso anche questo con la medesima parola, anche se Bancomat è il nome di un consorzio che essendo stato uno dei primi ad offrire servizi di pagamento digitale e prelievi di contante, oggi racchiude dal punto di vista linguistico tutte le operazioni di questo tipo, anche se fanno ricorso ad un circuito differente. I prelievi al bancomat sono oramai l’operazione principale effettuata dagli italiani in tal senso, ma rischiano di diventare parte del passato.
Addio prelievi al Bancomat: ecco cosa sta succedendo
Questo a causa di una diffusa forma di ostracismo verso il contante, che per forza di cose, con le nuove tecnologie e strumenti compatibili, hanno reso il denaro liquido più obsoleto rispetto al passato. Gli stati moderni per varie motivazioni legate al tracciamento delle operazioni economiche e finanziarie hanno un concreto interesse nel ridurre il numero di denaro circolante e favorire invece le varie forme di pagamento elettronico, in ogni caso già molto diffuse rispetto allo scorso decennio.
L’intento da parte di realtà come lo stato italiano non è eliminare completamente i prelievi di contanti al bancomat, quanto di limitarne l’uso eccessivo, anche per ridurre l’evasione fiscale ed il lavoro nero, che per forza di cose necessitano di strumenti come il denaro liquido per poter “operare”.
Svariate banche hanno già rinunciato a molti, se non tutti, dei propri sportelli ATM , soprattutto per una questione di costi e convenienza, avendo preferito migliorare i propri servizi digitali.
In futuro i prelievi non scompariranno totalmente ma saranno sicuramente meno convenienti anche in virtù di una quasi certa nuova politica delle commissioni legate ai prelievi, che già oggi è in discussione.
