Piante che non richiedono terreno: assurdo, ecco quali sono

E’ indiscutibile che le piante costituiscono un qualcosa di “miracoloso” almeno apparentemente, che per funzione ed importanza sono assolutamente indispensabili da ogni punto di vista, foondamentali anche per gli esseri umani e per un compendio di entità viventi difficilmente quantificabile: il connubio piante – terreno appare indissolubile, qualcosa che comprendiamo fin dalla prima infanzia, ma che non sempre risulta essere corrispondente per tutte le specie vegetali.

Esistono infatti, conosciute da molto tempo, delle piante che attraverso uno specifico adattamento radicale ad un habitat che ne è privo, non necessitano di  terreno per adibire alla propria “alimentazione”.

Esse sono molto più conosciute rispetto a quanto non si possa pensare: ma come funzionano?

Piante senza terreno? Esistono! Ecco quali sono

Un esempio conosciuto anche dalle nostre parti sono le piante epifite, ossia quelle che come accennato, sono evolute in modo così spiccato da vivere apparentemente “sospese” senza bisogno di un substrato formato dal terreno come per la  maggior parte delle piante.

Il loro nutrimento infatti rimane l’umidità ed i nutrienti presenti nell’ambiente ma questi vengono semplicemente assimiliati con l’aria.

Le più famose sono sicuramente le Tillandsia che fanno parte della vasta famiglia delle Bromeliaceae, che comprendono numerose sotto varianti (oltre 600), provenienti prevalentemente  da ambienti umidi come quelli del Centro America.

Non si tratta di una specie sconosciuta, anzi da molti anni sono oramai diffuse ed adattate al contesto urbano, in quanto non necessitano di vasi o altre strutture con il terreno. infatti anche in natura è solita vivere in prossimità degli alberi di altre specie anche a diversi metri dal terreno.

Per questa peculiarità sono anche  chiamate “figlie del vento” ed averle in casa non è affatto difficile, anche se comunque necessitano di alcune accortenze, ricordando che sono concepite per sopravvivere in ambienti piuttosto ricchi di sole anche se non tollerano la luce diretta.

In natura sono solite “aggrapparsi” ad altre piante ma non sono parassiti: semplicemente necessitano di un supporto abbastanza stabile per nutrirsi in buona quantità e per avere accesso al sole.

In contesti particolarmente caldi possono necessitare di una forma di innaffiatura, ossia si prende la pianta e la si immerge per alcuni secondi in un contenitore di acqua  (possibilmente piovana, o comunque poco “dura”) e poi la si lascia a “testa” in giù così da evitare eventuali azioni stagnanti, che sono nocive per la pianta.

Molti non consigliano la nebulizzazione, anche se in alcuni periodi dell’anno può essere utile utilizzare un concime, va bene anche quello specifico per le orchidee.

Piante terreno

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