Questa sera il programma Le Iene Show affronterà il tema attuale che vede protagonista Maria Giuseppa Scarpulla conosciuta e nota come la veggente di Trevignano. In attesa di capire i nuovi risvolti, la verità sui miracoli e sulle visioni da lei affermate, vogliamo ripercorrere la sua vita.
Tutti sentono parlare di lei ma in pochi conoscono chi sia realmente, cosa faccia nella vita ma anche le varie affermazioni da lei rilasciate. Ecco chi è Maria Scarpulla lontano dalle telecamere e i guai con la legge presenti sul suo conto.
Tutto quello che non sai di lei raccontato in una lunga biografia in attesa di scoprire, la verità e le nuove intercettazioni da parte de Le Iene.
Maria Giuseppa Scarpulla, chi è la veggente di Trevignano: età, lavoro, miracoli e vita privata
Maria Giuseppa Scarpulla ha 53, è nata in Sicilia ed è un’ex imprenditrice. Quest’ultima possedeva una piccola azienda, produttrice di ceramiche, situata a Patti un paese in provincia di Messina. L’ex imprenditrice, nel 2013 fu protagonista di una spiacevole vicenda, stiamo parlando di una condanna di 2 anni di reclusione per bancarotta fraudolenta, che venne poi successivamente sospesa a causa di mancanza di precedenti. Successivamente, prese la decisione di trasferirsi, assieme al marito, a Trevignano.
La vita della coppia ebbe un brusco cambiamento dopo il loro viaggio a Medjugorje. Qui infatti, Maria cominciò a farsi chiamare Gisella Cardia, e cominciò a presentarsi come veggente. Dal giorno di quel viaggio, ogni 3 del mese, da 5 anni circa, su una collina di Trevignano Romano, moltissimi fedeli accorrono per assistere al presunto miracolo.
La donna, cominciò a predicare di una possibile visione della madonna, e di poter accogliere i messaggi dei fedeli, consegnandoli alla Madonna e di poter, inoltre, far da tramite della sua parola.
Fece credere che durante il periodo santo della Quaresima, sul suo corpo potesse rivivere i segni della passione di Cristo. Questo portò alla fondazione di una ONLUS. nella quale i fedelissimi cominciarono a fare delle donazioni. Lei stessa cominciò a parlare di casi eclatanti di moltiplicazioni di cibi come pizza o coniglio. Mentre i fedeli parlarono di pulsazioni anomale del sole durante le apparizioni, presunte.
Da quel momento un investigatore privato cominciò ad analizzare il caso e scoprì che le lacrime della Madonna di Trevignano non erano altro che sangue di maiale. Questo portò ad un’attenzione mediatica che attirò varie televisioni e testate giornalistiche.
Don Piero Rongoni, dichiarò a Il Corriere della Sera Roma: “Parleremo a tempo debito, siamo stati registrati e tutte le televisioni hanno cercato di intervistarci. Sono sempre qua, anche sotto Pasqua siamo stati tartassati. Ha parlato il vescovo con un comunicato ed è scritto tutto lì, c’è un’indagine”.
Giorno dopo giorno, sempre piu fedeli cominciarono ad accorgersi di esser stati vittima di truffa, uno tra questi dichiarò di aver donato circa 123mila euro: “Ho dato in tutto 123mila euro tutto con bonifici per fare degli acquisti: le panche, la recinzione, una macchina e tante altre cose. Di questi, 30 mila euro li ho dati al marito per sostenere le spese della logistica. Quando ho scoperto che qualcosa non andava mi sono allontanato”.