Da millenni gli esseri umani devono fare i conti con numerose forme di animali che rientrano nella categoria dei parassiti, spesso in questa categoria ricadono gli insetti, varianti che in molti casi abitavano già il pianeta prima della diffusione umana. Data la presenza di alcune di queste specie come la zecca, che è legata spesso al contesto degli animali domestici, in quanto un “morso” può prvocare oltre che fastidio, disgusto, prurito ma anche essere la causa di malattie anche pericolose.
La zecca è infatti un animale che necessita di altre forme di vita per sviluppare nutrimento, ed essendo queste molto diffuse e comuni soprattutto tra la primavera e l’autunno, il rischio di essere morsi non è assolutamente ridotto.
Ma come bisogna comportarsi in caso di morso di una zecca?
Morso di zecca: cosa fare e cosa non fare
Anche se può sembrare strano, le zecche non sono insetti, ma sono qualcosa di simile ai ragni o agli scorpioni in quanto appartengono alla stessa “famiglia” degli aracnidi.
Si tratta di parassiti ematofagi (che necessitano dell’apporto nutritivo che proviene da un altro essere), diffusi in Italia specialmente in due categorie, abbastanza simili per conformazione ed abitudini, ossia quella del bosco (Ixodes ricinus) e la zecca del cane (Rhipicephalus sanguineus).
Le dimensioni sono di pochi millimetri, la forma è tondeggiante e tende ad aumentare nelle dimensioni quando l’animale si nutre del sangue di un mammifero, quindi tendenzialmente cani, gatti ma anche esseri umani.
Nella maggior parte dei casi la puntura, o morso a dir si voglia, non causa problemi veri e propri, ma solo un leggero fastidio ed un prurito. L’animale in condizioni normali si stacca da solo una volta “riempitosi” di sangue.
Tuttavia il morso della zecca può causare infezioni e trasmettere anche malattie piuttosto pericolose come l’encefalite da zecca, la rickettiosi, la tularemia e la Malattia di Lyme, oltre ad infezioni di qualsiasi tipo, inoltre può anche trasmettere il tetano, dato che questi aracnidi sono soliti deambulare in zone non propriamente asettiche.
Per questo motivo, è bene ricordare di non agire in modo improvvisato, ad esempio non è mai consigliato schiacciare la zecca in quanto questo aumenta la possibilità di immettere nell’organismo, vanno anche evitati rimedi come il petrolio, l’ammoniaca per “stordire” l’animale che invece potrebbe reagire.
Il rimedio più adatto, effettuabile da gente sufficientemente esperta, è quello che prevede l’utilizzo di un pai di pinzette disinfettate ed utilizzarle per afferrare saldamente la zecca e tirare verso l’alto, magari ruotando leggermente le pinze durante la rimozione. Eventuali residui verranno poi espulsi dalla cute in modo “automatico” nel giro di qualche giorno.