Come coltivare il nasturzio: ecco il fiore commestibile

Definito da molti come il fiore commestibile, il nastruzio, conosciuto anche come Tropeolo (Tropaeolum) viene largamente impiegato in contesti officinali da molti secoli, ed è entrato fin dal Seicento di dirittto in svariate medicine tradizionali. E’ di origini sudamericane (precisamente proviene dal Perù) dove oltre alle svariate capacità officinali come quelle antibatteriche, viene anche apprezzata per il bell’aspetto dei fiori che sono anche dotati di un profumo particolare quanto intenso. Come coltivare il nasturzio?

Come coltivare il nasturzio: ecco il fiore commestibile

Si tratta di una pianta annuale, che viene considerata commestibile per la presenza dei piccoli frutti ma anche nei petali essendo anche molto ricca di Vitamina C (in passato è stata utilizzata come ottima fonte di questo nutriente per combattere malattie come lo scorbuto).

Richiede un terreno sensibilmente caldo, soleggiato ed abbastanza umido, in modo specifico durante la bella stagione le innaffiature devono essere abbastanza frequenti, almeno in quantità sufficienti da non presentare mai il terreno asciutto.

Il periodo migliore per piantare il nasturzio è la primavera, ma anche all’inizio dell’estate risulta essere un buon punto di inizio. E’ una pianta che privilegia il sole quasi diretto ma può crescere bene anche in mezz’ombra, a patto di proteggerla da eventuali correnti continue.

Richiede una potatura solo accennata, in modo specifico 3-4 volte l’anno. L’interramento dei semi ideale risulta essere a pochi Cm di profondità, avendo cura di utilizzare un terreno sufficientemente ricco di azoto e cosa più importante, particolarmente drenante. L’ideale sarebbe utilizzare sul fondo del vaso uno strato di ghiaia o cocci così da migliorare questa funzione.

nasturzio

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