Anche se meno utilizzate rispetto al passato, le cartoline come forma di corrispondenza postale, restano ancora un elemento estremamente importante in modo particolare dal punto di vista dell’effetto culturale ed “umano” che questi oggetti, diffusi da quasi due secoli, continuano ad avere. Le cartoline sono anche oggetti estetici, dotati di valore collezionistico anche se rispetto ai francobolli hanno un mercato tendenzialmente meno ampio, sia per ragioni “sentimentali” essendo spesso legate a ricordi personali ma anche perchè non è sempre facile capire se una cartolina risulta rara oppure no.
Come capire se una cartolina è rara? Ecco la tecnica spiegata dall’esperto
Anche se siamo abituati all’idea della cartolina standard, come oggetto comunicativo che risulta avere due zone distinte, una con una foto o un ritratto e l’altra dove sono vanno scritte le varie forme di indirizzo, le prime cartoline hanno costituito delle forme di oggetti di corrispondenza formale tra uffici ed enti.
In Italia hanno fatto la loro apparizione intorno alla seconda metà dell’Ottocento, poco dopo il concepimento della stessa, nel 1865.
Una cartolina di valore anche se ben conservata presenta quasi sempre una forma di ingiallimento pur parziale della carta, fino alla prima metà del Novecento il sistema più diffuso per lo sviluppo del cartoncino utilizzato prevedeva la compressione di svariati fogli di carta sovrapposti, che nel corso del tempo tendono a far aumentare sensibilmente lo spessore.
Quasi sempre a conferire un valore maggiore sono alcuni fattori come la presenza di un francobollo e di timbro postale ma soprattutto il numero di serie se si tratta di cartoline, come accennato, disposte direttamente dalle Poste Italiane come comunicazione. Queste indicano un numero limitato e quindi una condizione di rarità maggiore.
Il termine di valore viene comunque influenzato anche dalla condizione dell’esemplare, e spesso può essere portata ad incidere in tal senso anche la forma di raffigurazione.