I francobolli non sono mai realmente passati di moda, anzi svariate forme di emissione continuano ad essere fonte di grande interesse collezionistico oltre che storico per migliaia di appssionati in giro per il mondo. Impossibile o quasi risulta essere calcolare con precisione le varianti filateliche ma indubbiamente alcuni francobolli sono decisamente più conosciuti di altri per rarità, ecco qualche esempio.
Questi 3 francobolli sono rari e valgono una fortuna, ecco quali sono
Restando nel contesto italiano, tra le emissioni più interessanti e rare vanno sicuramente considerate le svariate tipologie di emissioni concepite prima dell’istituzione dell’Unità d’Italia. I primi francobolli italiani sono indubbiamente molto interessanti perchè sono stati concepiti a pochi anni di distanza dal primo francobollo in assoluto.
E’ il caso del Garibaldino Mezzo tornese, una forma modificata di un’altra emissione filatelica corrispondente al Regno delle Due Sicilie, adottato durante il breve regno della “dittatura” di Garibaldi. Si tratta un francobollo concepito per i giornali, all’epoca tradizione diffusa. Rispetto alla versione originale questo presenta una “T” al posto della “G”. Vita breve per questa emissione che vale oggi oltre 13 mila euro se in condizioni nuove.
Elemento interessante anche il Basel Dove, contraddistinto dalla colomba di Basilea, all’epoca cantone semi indipendente della Svizzera. Questo è stato il primo francobollo del cantone ed il primo colorato della confederazione. Il valore è “spiegato” dalla rarissima presenza odierna di questi esemplari, che possono valere da 8000 fino a 20 mila euro se in condizioni perfette e con la gomma integra.
In ultimo, ma non per importanza, l’emissione da 80 centesimi concepita dal Ducato di Parma, uno dei regni pre unitari del nostro paese. L’intera serie di questi francobolli postali può valere fino a 21 mila euro, ma anche il singolo pezzo da 80 centesimi, che è quello più “alto”, vale da solo dai 1500 fino a 5000 euro, anche stavolta fattore condizionato dallo stato di conservazione.
