L’età pensionabile in questi ultimi anni instabili sembra quasi un miraggio, eppure sebbene alte esistono delle finestre in cui intrufolarsi. Fino a una decina di anni fa chi doveva andare in pensione sapeva esattamente lo scoglio da superare. Ma con l’avvento del Governo Monti nel 2012 la situazione è diventata complessa e intricata.
Tutta colpa della contestata Riforma Fornero, la quale decise con una legge di stabilire l’età pensionabile per tutti a 67 anni. Nel corso di questi ultimi anni, più di dieci per la verità, i governi che si sono succeduti hanno tutti parlato di una possibile nuova riforma delle pensioni. Nella realtà, però, nessuno fra loro si è assunto l’onere di mettere mano su quella che a tutt’oggi appare come l’unica riforma in vigore.
Perciò, nonostante qualche piccolo accorgimento, l’età pensionabile è rimasta fissa a 67 anni. Come si può immaginare, chi fatica a trovare un lavoro, vede questa soglia come un traguardo impossibile da superare e non ha tutti i torti. Difatti, se una persona perde il lavoro o passa dei periodi in disoccupazione, secondo quanto stabilito dalla legge, si ritrova ad avere settant’anni e a non avere ancora il diritto di ricevere la pensione.
L’età pensionabile per il 2024 sarà sempre la stessa?
Il Governo Meloni si è insidiato da pochi mesi, ma fin da subito ha preso delle decisioni forti. Pertanto, i cittadini sperano ci sia una revisione anche in tema delle pensioni, affinché la prospettiva di fine carriera diventi reale e non più una chimera. Con Draghi sembrava dovessero avvenire dei cambiamenti, ma a causa della caduta del suo governo c’è stato un niente di fatto.
In ogni caso, negli ultimi anni sono state fatte alcune revisioni e determinate categorie con presupposti specifici riescono ad andare in pensione a 63 anni. Secondo le indiscrezioni dell’INPS, il 2024 non vedrà delle grandi differenze rispetto agli anni passati e a quelli correnti. Difatti, il problema principale è l’uscita di denaro che le pensioni comportano nelle tasche dello stato.
A quanto pare, si presuppone che nel 2024 l’età pensionabile diventi afferrabile grazie alla proroga della quota 103. Questa finestra pensionistica richiede il raggiungimento di 62 anni di età e un’ammontare di contributi versati alle casse dell’Erario pari a 41 anni. Le agevolazioni per la donna dovrebbero essere anch’esse prolungate ma nulla di più concreto.
Possiamo quindi affermare che il futuro non appare affatto roseo per i prossimi pensionati, i quali saranno costretti a rincorrere le varie quote per accedere finalmente a una decente età pensionabile.