L’acquisto della prima casa è una tappa emozionante della vita poiché segna l’inizio di un nuovo capitolo. Per cominciare, possedere una casa ci permette di avere un maggiore controllo sul nostro spazio abitativo. Poteremo personalizzarla secondo i nostri gusti, apportare miglioramenti, ristrutturazioni e godere della libertà economica in riferimento a aumenti dell’affitto o avvisi di sfratto.
La proprietà di una casa offre anche un senso di stabilità e sicurezza, poiché si tratta di un investimento a lungo termine che può aumentare di valore nel tempo. Ma per richiedere la prima casa, è necessario seguire alcuni passaggi, nonché avere le disponibilità economiche e fiscali per poter fare questo passo così importante.
Richiedere un finanziamento alla banca significa dimostrare di poter essere solvibili. Inoltre, il nostro lavoro non deve lasciarci in balia degli eventi, bensì essere resistente e controbattere le inflazioni. Infine, potremo approfittare delle agevolazioni governative, le quali sono sempre presenti soprattutto per l’acquisto della prima casa. Con una differenza per i giovani o per chi acquista casa in età più avanzata.
Acquisto prima casa: considerazioni e consigli
Prima di acquistare una casa dobbiamo determinare un budget specifico così da ottenere una pre-approvazione per un mutuo. Questo ci aiuterà a scegliere un immobile modulabile in base alle nostre possibilità e dimostrerà ai venditori la nostra serietà. Potremo così procedere alla ricerca, tramite un agente immobiliare o partecipando a delle aste online.
Una volta trovato l’immobile dei nostri sogni, è consigliabile comunicare all’azienda in cui lavoriamo la decisione di acquistare la prima casa. Magari potremo attingere dal TFR oppure ottenere un’assicurazione collegata alla nostra attività lavorativa. Ma soprattutto sarà tempo di consultarci con un commercialista per sapere se esistono delle agevolazioni prima casa attive.
Per esempio, per gli under 36 anni, esiste attualmente l’agevolazione che permette di ottenere un’esenzione dal pagamento dell’imposta di registro, ipotecaria e catastale, o di avere un riconoscimento di un credito d’imposta pari all’ammontare dell’IVA corrisposta al venditore. Si tratta di alcune soluzioni che promuovono un considerevole risparmio.
Per tutti gli altri, invece, le imposte da versare vengono considerate con una tassazione dell’IVA ridotta alla percentuale del 4% o del 10% dipende dai riferimenti fiscali, diversi e da valutare con un commercialista, un’imposta di registro fissa pari a un valore determinato sui 200 euro. Lo stesso importo è calcolato per sia per l’imposta ipotecaria, sia per l’imposta catastale. Entrambe consentono un risparmio notevole poiché di norma variano in base alle caratteristiche dell’immobile.