Rivelazione dei medici: ecco quali impasti fanno meno male alla nostra salute

Gli impasti che utilizziamo quotidianamente in cucina non sono tutti uguali: questo almeno è il parere dei medici. Quando si parla di prodotti da forno, il tipo di impasto utilizzato può avere un impatto significativo sui benefici complessivi per la salute del prodotto finito. Sebbene gli impasti tradizionali a base di farina raffinata e zuccheri aggiunti possano avere un sapore delizioso, non sempre sono l’opzione più salutare.

In cucina però, come ben sappiamo, esistono diverse alternative di impasti più salutari che i medici raccomandano a coloro che vogliono concedersi dei piaceri al forno senza sacrificare la propria salute. Come fare? Basterà selezionare degli elementi e delle metodologie più aderenti alla nostra naturale funzionalità intestinale e digestiva.

La semplice scelta di farine meno raffinate come quella integrale, di cereali integrali o altre di origine vegetale, risulteranno più nutrienti, nonché un profilo di sapore più complesso che non mancherà di stupire. Quindi, la prossima volta che ci assale la voglia di preparare qualcosa al forno, prendiamo in considerazione la possibilità di sostituire l’impasto tradizionale con un’alternativa più sana.

Gli impasti migliori secondo i medici

La farina integrale, a differenza della farina raffinata, conserva tutte le fibre naturali, le vitamine e i nutrienti presenti nel chicco di grano. Ciò significa che i prodotti da forno preparati con farina integrale risultano maggiormente sazianti e forniscono energia lungo tutto l’arco della giornata. Inoltre, la farina integrale è in genere meno calorica e più proteica di quella raffinata, il che la rende un’ottima scelta per chi deve controllare il proprio peso.

Per chi è alla ricerca di un impasto ancora più sano, c’è sempre la possibilità di preparare l’impasto da zero utilizzando una combinazione di farine integrali, come farro, avena o quinoa. Queste farine sono ricche di sostanze nutritive e offrono un profilo di sapore più complesso rispetto alle farine tradizionali. Sebbene richiedano un po’ più di impegno affinché l’impasto risulti omogeneo, il risultato finale è un prodotto da forno che non mancherà di stupire.

Infine, non tralasciamo l’importanza del tempo dedicato alla lievitazione. Più gli impasti hanno tempo di levitare e meno daranno problemi a livello digestivo. Difatti, i medici rivelano che la digestione riduca drasticamente  i propri tempi di lavorazione con gli impasti che sono rimasti a lievitare almeno ventiquattro ore. Questo perché il lavoro di lievitazione viene fatto esternamente e non a livello intestinale, così da permettere al tratto digestivo di assimilare i componenti ed eliminare solo quelli non necessari.

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Articolista, Copywriter, Ghostwriter: ossessionata dalla scrittura, dal web e dai libri. Ma amo anche la natura e il silenzio.