Il concetto di Bonus, inizialmente quasi “estraneo” fino allo scorso decennio, ha rappresentato una vera e propria ancora di salvezza in numerosi contesti anche molto recenti e conosciuti, come evidenziato ad esempio dal periodo della pandemia di Covid 19, che ha corrisposto una lunga serie di bonus ed agevolazioni, che in alcuni casi hanno visto nuove forme di necessità per alcune forme di cittadini. Anche dopo il contesto Covid infatti attraverso varie tipologie di agevolazione, come voucher oppure direttamente in busta paga, il bonus ha costitutito una forma di erogazione e distribuzione di risorse economiche, come testimoniato anche dal Bonus da 2.400 euro che sono elargiti in busta paga per alcune distinte categorie di lavoratori.
Bonus 2.400 euro in busta paga: chi potrà avere questo notevole aumento
Un esempio è proprio il Bonus 2.400 sviluppto nel 2021 e mantenuto anche nel 2022 dal governo Draghi nella forma specifica dei lavoratori dipendenti ed iscritti alla gestione separata senza partita IVA che hanno perso per qualsasi motivazione il proprio posto di lavoro.
Si tratta nello specifico di varie categorie di lavoratori come gli intermittenti, quelli occasionali, gli stagionali e quelli in somministrazione dei settori del turismo e degli stabilimenti termali ma anche quelli a tempo determinato dei settori del turismo e degli stabilimenti termali.
Altre società anche in questo 2023 hanno scelto di concepire in busta paga un aumento simile: si tratta di Unicredit, che nelle varie misure dei propri dipendenti hanno concepito premi di produttività e di agevolazioni varie che possono arrivare ad un massimo di 2400 euro tra importi in busta paga, voucher ed agevolazioni sull’assicurazione medica.
L’importo non è stato concepito per tutti in ugual misura, si tratta in tutto di quasi 1000 dipendenti disposti per le filiali di tutto il nostro paese che riceveranno nel corso del 2023 questo graditissimo bonus direttamente sulla propria busta paga, anche per contrastare l’inflazione.