Il Canone Rai corrisponde ad una forma di imposta, anche se spesso non viene riconosciuta come tale, adottata fin dall’inizio della diffusione della TV in Italia, a ben vedere corrisponde all’erede delle tasse sul possesso delle apparcchiatture radio private, adottate dagli anni 30. Anche se molti la considerano una forma di tassa “indigesta”, data la diffusione della TV, che è divenuta praticamente immancabile, il Canone Rai resta necessario per un’adeguata forma di finanziamento dello sforzo del servizio pubblico e viene generalmente calcolato in automatico, sulla bolletta della luce, per tutti i cittadini, anche se esiste una forma di rimborso ottenibile da parte di chi invece legalmente rientra nelle categorie di esenzione.
Canone RAI, se hai superato questa età scatta il rimborso: chi può averlo
Le casisiche corrispondono proprio ai casi specifici come ad esempio gli over 75 al di sotto del reddito di 8000 euro, chi non possiede un TV ed ha fatto la richiesta di esenzione, ma anche i diplomatici stranieri in stanza in Italia, così come i rivenditori di TV e di assistenza di questi apparecchi. In alcuni casi il Canone Rai può essere anche inviato due volte per errore.
Si tratta di una dinamica non così infrequente e per questo esiste un iter per provvedere.
E’ possibile provvedere attraverso un qualsiasi Caf / Patronato, ma anche in modo autonomo, selezionando ad esempio il modulo messo a disposizione dall’Agenzia delle Entrate, scaricabile e stampabile presso QUESTO indirizzo.
Il modulo una voltat associato ad un documento di identità può essere liberamente inviabile tramite raccomandata ad un plico senza busta all’indirizzo Agenzia delle Entrate, Direzione Provinciale 1 di Torino, Ufficio di Torino 1, S.A.T. – Sportello abbonamenti TV – Casella Postale 22 – 10121 Torino.
Il portale dell’Agenzia delle Entrate evidenzia due moduli, uno con le istrizioni da seguire in merito ma anche il modulo stesso, che può essere inviato anche tramite PEC (Posta Certificata) all’indirizzo cp22.sat@postacertificata.rai.it.